Sabato 2 marzo all’Istituto statale Don Milani di via Marconi a Montichiari si svolgerà la cerimonia di inaugurazione degli ambienti scolastici riqualificati nell'ambito del Progetto Dada (acronimo di “Didattiche per Ambienti Di Apprendimento” - ndr).
L'appuntamento avrà inizio alle ore 9 in palestra. Oltre alla dirigente scolastica Claudia Covri e al sindaco Mario Fraccaro, interverranno Giuseppe Bonelli (dirigente dell'Ust di Brescia), Samuele Alghisi (presidente della Provincia), Chiara Filios (l'architetto responsabile della progettazione degli spazi) e il pedagogista Michele Aglieri (docente dell’Università Cattolica di Milano).
Sarà questa l'occasione per fare il punto sulla “rivoluzione" in atto nella scuola monteclarense, chiamata a misurarsi con un sistema di apprendimento differente da quello tradizionale, con l’obiettivo, attraverso una progettazione per competenze, di coniugare la qualità dell’insegnamento con la funzionalità organizzativa che prende spunto dalle pratiche pedagogiche già in atto da tempo in diversi paesi del Nord Europa.
“Il metodo scolastico tradizionale, organizzato sull’aula-classe, strutturato per unità orarie e articolato per discipline di insegnamento, rappresentava un contenitore rigido e monocorde, che mal si prestava ad essere piegato alle esigenze di apprendimento per cui era stato pensato” osserva la preside Covri.
“Ora - spiega la dirigente scolastica - gli ambienti sono diventati spazi laboratoriali, luoghi di apprendimento dove l’approccio è operativo: maggiori responsabilità pratiche (come l’organizzazione e gestione dei lavori in classe ma anche dei testi e degli orari da rispettare) favoriscono una migliore sedimentazione delle conoscenze apprese e una maggiore quantità di competenze acquisite. Le nuove 'aule–ambienti di apprendimento', insieme agli spazi esterni, sono state personalizzate e pensate sia dai docenti che dagli studenti attraverso il metodo del design collaborativo, articolato in una serie di workshop con l’aiuto di una équipe di architetti e pedagogisti. Da tali workshop è emersa una particolare attenzione rivolta all’aspetto visivo ed emozionale, poiché le aule colorate non solo creano un ambiente meno distaccato e più stimolante, ma identificano i diversi settori disciplinari all’interno della scuola stessa”.
“Siamo a buon punto” osserva. “Grazie agli oltre 55 mila euro sin qui raccolti abbiamo fatto diversi interventi (con la ritinteggiatura e arredo di numerose aule, la riqualificazione di tre laboratori e una palestrina, la realizzazione di uno spazio relax per studenti) e il primo bilancio dopo cinque mesi di sperimentazione è del tutto positivo. Nell’uso degli spazi e dei tempi registriamo quotidianamente una maggior autonomia e senso di responsabilità da parte degli studenti, dai quali giungono proposte di partecipazione attiva al cambiamento (dai tutor del traffico ai corsi pomeridiani al software per una biblioteca diffusa). Gli insegnanti dello stesso dipartimento hanno l'opportunità di condividere esperienze e materiali didattici; ciascun aula ha assunto una connotazione disciplinare attraverso poster, cartelloni, foto e plastici. Infine, il processo di innovazione didattica è accompagnato dalla formazione costante dei docenti”.
Sabato verranno ringraziate le persone e le istituzioni che negli scorsi mesi hanno contribuito alla valorizzazione di questa “cittadella degli studi”, che è fra le più grandi strutture educative della nostra provincia, consentendo a chi la frequenta di poter disporre di spazi accoglienti e funzionali a una didattica innovativa.
“Per l'occasione - conclude Covri - lanceremo la fase 2 del Progetto Dada, che dalla primavera consisterà nella dotazione di attrezzature multimediali in almeno dieci aule e l'allestimento di altri spazi comuni, interni ma anche esterni”.
martedì 26 febbraio 2019
venerdì 22 febbraio 2019
LENO: INCONTRO "Il cancro ha già perso"
Il cancro ha già perso
Incontro con il dottor Michele Maio e la dottoressa Anna Maria di Giacomo Centro di Immunoterapia Oncologica di Siena
e Fondazione Nibit, Network Italiano per la BioTerapia dei Tumori
Sabato 23 febbraio, ore 10
Auditorium Cassa Padana Bcc piazza Dominato Leonense Leno (Brescia)
«Il cancro ha già perso» è una dichiarazione che tutti vorremmo sentire e ogni medico vorrebbe poter dare. Ma è anche un'affermazione vera, perché il cancro ha già perso più di una battaglia, e dunque verosimilmente perderà la guerra.
Oggi, grazie all'immunoterapia oncologica, alcuni tumori, come il melanoma e certe forme di cancro del polmone, hanno davvero perso, perché la terapia ha dato e continua a dare buoni risultati. E su molti altri tumori, su cui sono in corso sperimentazioni, c'è ottimismo.
L'immunoterapia - celebrata nel 2018 anche dal Premio Nobel per la medicina - è la rivoluzione copernicana della lotta ai tumori: il nostro sistema immunitario viene stimolato con i farmaci a fare quello che fa ogni giorno per difenderci, distruggere i corpi estranei, in questo caso le cellule tumorali. La chemioterapia e la radioterapia tradizionali, invece, vanno a colpire tutte le cellule, non solo quelle malate. Quella che, all'inizio, era un ramo della ricerca per sparuti visionari pionieri è diventata in pochi anni la nuova vera frontiera della cura ai tumori.
Michele Maio, nato nel 1958 a Napoli, dopo la specializzazione in Oncologia ed Ematologia si trasferisce al New York Medical College dove partecipa alle prime esperienze di immunoterapia oncologica. Tornato in Italia nel 1989, diventa responsabile dell'unità di Bioimmunoterapia dei tumori del cro di Aviano. Oggi dirige il Centro di Immunoterapia Oncologico del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. Dal 2004 ha dato vita al Nibit, il Network Italiano per la BioTerapia dei Tumori, e dal 2012 ne è scaturita anche una Fondazione. Ora sono 150 i gruppi di ricerca coinvolti nei progetti medici che hanno in Michele Maio il fulcro e il conduttore.
Incontro con il dottor Michele Maio e la dottoressa Anna Maria di Giacomo Centro di Immunoterapia Oncologica di Siena
e Fondazione Nibit, Network Italiano per la BioTerapia dei Tumori
Sabato 23 febbraio, ore 10
Auditorium Cassa Padana Bcc piazza Dominato Leonense Leno (Brescia)
«Il cancro ha già perso» è una dichiarazione che tutti vorremmo sentire e ogni medico vorrebbe poter dare. Ma è anche un'affermazione vera, perché il cancro ha già perso più di una battaglia, e dunque verosimilmente perderà la guerra.
Oggi, grazie all'immunoterapia oncologica, alcuni tumori, come il melanoma e certe forme di cancro del polmone, hanno davvero perso, perché la terapia ha dato e continua a dare buoni risultati. E su molti altri tumori, su cui sono in corso sperimentazioni, c'è ottimismo.
L'immunoterapia - celebrata nel 2018 anche dal Premio Nobel per la medicina - è la rivoluzione copernicana della lotta ai tumori: il nostro sistema immunitario viene stimolato con i farmaci a fare quello che fa ogni giorno per difenderci, distruggere i corpi estranei, in questo caso le cellule tumorali. La chemioterapia e la radioterapia tradizionali, invece, vanno a colpire tutte le cellule, non solo quelle malate. Quella che, all'inizio, era un ramo della ricerca per sparuti visionari pionieri è diventata in pochi anni la nuova vera frontiera della cura ai tumori.
Michele Maio, nato nel 1958 a Napoli, dopo la specializzazione in Oncologia ed Ematologia si trasferisce al New York Medical College dove partecipa alle prime esperienze di immunoterapia oncologica. Tornato in Italia nel 1989, diventa responsabile dell'unità di Bioimmunoterapia dei tumori del cro di Aviano. Oggi dirige il Centro di Immunoterapia Oncologico del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. Dal 2004 ha dato vita al Nibit, il Network Italiano per la BioTerapia dei Tumori, e dal 2012 ne è scaturita anche una Fondazione. Ora sono 150 i gruppi di ricerca coinvolti nei progetti medici che hanno in Michele Maio il fulcro e il conduttore.
Anna Maria di Giacomo è specialista in Oncologia presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, è componente dell'Intergruppo Melanona italiano e coordina il rivoluzionario studio clinico NIBIT-M4, presentato nell'aprile 2018 al congresso dell’American Association for Cancer Research a Chicago.
Nel corso dell'incontro, due pazienti porteranno la loro testimonianza di malattia e cura e sarà possibile acquistare l'ultimo libro di Michele Maio, “Il cancro ha già perso”, uscito lo scorso ottobre per Piemme Edizioni e realizzato in collaborazione con il giornalista Giovanni Minoli.
L'incontro è organizzato da Fondazione Nibit e associazione Aquattromani; partner tecnici El.Com e Cassa Padana Bcc.
Nel corso dell'incontro, due pazienti porteranno la loro testimonianza di malattia e cura e sarà possibile acquistare l'ultimo libro di Michele Maio, “Il cancro ha già perso”, uscito lo scorso ottobre per Piemme Edizioni e realizzato in collaborazione con il giornalista Giovanni Minoli.
L'incontro è organizzato da Fondazione Nibit e associazione Aquattromani; partner tecnici El.Com e Cassa Padana Bcc.
CALCINATO: APERTE LE ISCRIZIONI AL CAMPO ESTIVO MUSICALE
Sono aperte le iscrizioni alla 23esima edizione del Campo estivo musicale Junior, organizzato a Calcinato dal maestro Emiliano Gusperti in collaborazione con l’Associazione Filarmonica “Isidoro Capitanio” di Brescia e l’Associazione Bande Musicali Bresciane.
Noto per essere stata la prima proposta artistica di questo genere in tutta la penisola (e poi imitato da altri enti un po’ in tutta Italia), il Cem è riservato a ragazzi dagli 11 ai 17 anni che suonino strumenti a fiato e percussione e si svolge dal 21 al 28 luglio nella slendida cornice di Passo Oclini, sui monti sopra Aldino (Bz).
“Per tutta la settimana – spiega Gusperti – lavoreremo per avvicinare i ragazzi al mondo musicale, coinvolgerli nell’apprendimento di uno strumento, stimolarli a sviluppare gusto e sensibilità. I giovani verranno guidati nelle diverse attività musicali da uno staff ormai collaudato, formato dai musicisti Marina Maccabiani (flauto), Monica Maccabiani (oboe), Mattia Rullo (fagotto), Cristina Montresor (clarinetti), Diego Zordan (saxofono), Giorgio Zanolini (tromba), Silvia Festa (corno), Olmo Chittò (percussioni), Francesco Salodini (trombone e tuba), Francesco Andreetto (animazione musicale) e Oscar Schivardi (webmastering). Quest'anno sarà con noi anche un gruppo di stagisti, ex studenti delle scorse edizioni che ora, divenuti maggiorenni, proseguono l'esperienza in qualità di collaboratori dello staff dei docenti”.
“Il nostro intento - racconta - è quello di coniugare studio e divertimento in un ambiente rilassante e stimolante. Le edizioni precedenti hanno dimostrato che i ragazzi apprendono meglio immergendosi in un contesto nuovo, con persone che non conoscono ma verso cui maturano fiducia e amicizia. Lontani dai genitori si responsabilizzano nella convivenza con gli altri e rispettano impegni e orari, imparando tantissime nozioni ed esercizi per migliorare la propria tecnica individuale, il bilanciamento del suono di sezione e la qualità globale dell’intero gruppo”.
“Ogni singolo giorno è programmato con attenzione“ osserva “e anche i giochi serali, collegati alla musica, si rivelano ulteriori stimoli per lo studio e la crescita dei partecipanti sia come singoli che come gruppo”.
Docente di corno e musica d'insieme al Liceo Gambara in città, Gusperti è stato tra i primi a importare in Italia un’idea di questo genere, applicando precise competenze didattiche e mettendo a frutto le proprie esperienze artistiche, con la creazione di “una vera e propria banda di grandi dimensioni, che a coronamento del lavoro svolto realizzerà una serie di concerti, sfilate e la registrazione di tutto il repertorio preso in esame”.
“La combinazione di studio individuale con le prove di sezione, insieme, sfilata, cultura musicale e abilità mnemonica - conclude - favorisce un’acquisizione rapida ed efficace di un’apparentemente enorme mole di informazioni”. Le famiglie interessate a iscrivere i propri figli a questa originale manifestazione di formazione musicale possono consultare il sito www.cemitalia.org. Le iscrizioni scadono il 31 marzo.
Noto per essere stata la prima proposta artistica di questo genere in tutta la penisola (e poi imitato da altri enti un po’ in tutta Italia), il Cem è riservato a ragazzi dagli 11 ai 17 anni che suonino strumenti a fiato e percussione e si svolge dal 21 al 28 luglio nella slendida cornice di Passo Oclini, sui monti sopra Aldino (Bz).
“Per tutta la settimana – spiega Gusperti – lavoreremo per avvicinare i ragazzi al mondo musicale, coinvolgerli nell’apprendimento di uno strumento, stimolarli a sviluppare gusto e sensibilità. I giovani verranno guidati nelle diverse attività musicali da uno staff ormai collaudato, formato dai musicisti Marina Maccabiani (flauto), Monica Maccabiani (oboe), Mattia Rullo (fagotto), Cristina Montresor (clarinetti), Diego Zordan (saxofono), Giorgio Zanolini (tromba), Silvia Festa (corno), Olmo Chittò (percussioni), Francesco Salodini (trombone e tuba), Francesco Andreetto (animazione musicale) e Oscar Schivardi (webmastering). Quest'anno sarà con noi anche un gruppo di stagisti, ex studenti delle scorse edizioni che ora, divenuti maggiorenni, proseguono l'esperienza in qualità di collaboratori dello staff dei docenti”.
“Il nostro intento - racconta - è quello di coniugare studio e divertimento in un ambiente rilassante e stimolante. Le edizioni precedenti hanno dimostrato che i ragazzi apprendono meglio immergendosi in un contesto nuovo, con persone che non conoscono ma verso cui maturano fiducia e amicizia. Lontani dai genitori si responsabilizzano nella convivenza con gli altri e rispettano impegni e orari, imparando tantissime nozioni ed esercizi per migliorare la propria tecnica individuale, il bilanciamento del suono di sezione e la qualità globale dell’intero gruppo”.
“Ogni singolo giorno è programmato con attenzione“ osserva “e anche i giochi serali, collegati alla musica, si rivelano ulteriori stimoli per lo studio e la crescita dei partecipanti sia come singoli che come gruppo”.
Docente di corno e musica d'insieme al Liceo Gambara in città, Gusperti è stato tra i primi a importare in Italia un’idea di questo genere, applicando precise competenze didattiche e mettendo a frutto le proprie esperienze artistiche, con la creazione di “una vera e propria banda di grandi dimensioni, che a coronamento del lavoro svolto realizzerà una serie di concerti, sfilate e la registrazione di tutto il repertorio preso in esame”.
“La combinazione di studio individuale con le prove di sezione, insieme, sfilata, cultura musicale e abilità mnemonica - conclude - favorisce un’acquisizione rapida ed efficace di un’apparentemente enorme mole di informazioni”. Le famiglie interessate a iscrivere i propri figli a questa originale manifestazione di formazione musicale possono consultare il sito www.cemitalia.org. Le iscrizioni scadono il 31 marzo.
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