ORIENTAMENTO POST-DIPLOMA, NUOVE FIGURE PROFESSIONALI E VOLONTARIATO: LE CLASSI 4° e 5° ITIS E LA 5° SOCIO SANITARIO HANNO INCONTRATO IL MONDO DELLA PROTEZIONE CIVILE.
Al fine di promuovere l’attività di volontariato, offrire nuove opportunità di lavoro nel settore terziario e sensibilizzare al rispetto della società, è stato organizzato per le classi quarte e quinte un incontro informativo con l’ associazione PROTEZIONE CIVILE “CITTA’ DI ASOLA ” Pro emergenze Onlus con il Sig. Matteo Peafrini Presidente dell’associazione che ha illustrato cos' è la Protezione Civile, di cosa si occupa, chi ne fa parte, e chi sono i volontari e come si diventa volontari.
È Protezione Civile tutto ciò che è finalizzato a tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da catastrofi e da altri eventi calamitosi e diretta a superare l'emergenza. Rappresenta l'organismo preposto ad attuare tutte le misure di previsione e prevenzione dei maggiori rischi presenti sul nostro territorio, legati ad eventi calamitosi sia naturali sia antropici.
Con la legge del 24 febbraio 1992, n.225 la Protezione Civile diventa "Servizio nazionale", coordinato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composto dalle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dagli Enti Pubblici Nazionali e Territoriali e da ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale. Il Sindaco è la prima autorità Comunale di Protezione Civile. Al verificarsi dell'emergenza nell'ambito del territorio Comunale, il Sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite.
Infatti, le attività di protezione civile comportano il coinvolgimento degli enti istituzionali preposti sulla base del principio di sussidiarietà, affidando l'intervento all'organismo più vicino al territorio per livello di conoscenza e di competenza. Quindi, in caso di eventi di carattere sovra comunale o in cui non siano sufficienti le risorse comunali, è alla Provincia che spetta il compito di gestire l'emergenza, integrando le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari reperiti grazie alla collaborazione delle organizzazioni di Protezione Civile limitrofi, ed assumendosi il ruolo di coordinamento delle forze in campo, in collaborazione con Regione e Dipartimento di Protezione Civile, fermo restando il ruolo primario dei Sindaci coinvolti. Al verificarsi degli eventi calamitosi derivanti dall'inevitabile presenza di rischio residuo, le forze di protezione civile sono in grado di muoversi con grande tempestività nelle aree colpite, in modo da garantire il superamento dell'emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita, grazie alla completa copertura territoriale garantita dalle organizzazioni di volontari iscritti all'albo regionale di Protezione Civile. Il Presidente Peafrini ha poi illustrato l'mportante presenza del volontariato della Protezione Civile nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l'Italia negli ultimi 50 anni: l'alluvione di Firenze del 1966 e i terremoti del Friuli e dell'Irpinia, sopra tutti. Una grande mobilitazione spontanea di cittadini rese chiaro che a mancare non era la solidarietà della gente, ma un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e valorizzarla. Il volontariato di protezione civile unisce, da allora, spinte di natura religiosa e laica e garantisce il diritto a essere soccorso con professionalità anche attraverso la preparazione garantita da specifici corsi organizzati dall'Associazione Protezione Civile. Prof.ssa Gardani
Infatti, le attività di protezione civile comportano il coinvolgimento degli enti istituzionali preposti sulla base del principio di sussidiarietà, affidando l'intervento all'organismo più vicino al territorio per livello di conoscenza e di competenza. Quindi, in caso di eventi di carattere sovra comunale o in cui non siano sufficienti le risorse comunali, è alla Provincia che spetta il compito di gestire l'emergenza, integrando le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari reperiti grazie alla collaborazione delle organizzazioni di Protezione Civile limitrofi, ed assumendosi il ruolo di coordinamento delle forze in campo, in collaborazione con Regione e Dipartimento di Protezione Civile, fermo restando il ruolo primario dei Sindaci coinvolti. Al verificarsi degli eventi calamitosi derivanti dall'inevitabile presenza di rischio residuo, le forze di protezione civile sono in grado di muoversi con grande tempestività nelle aree colpite, in modo da garantire il superamento dell'emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita, grazie alla completa copertura territoriale garantita dalle organizzazioni di volontari iscritti all'albo regionale di Protezione Civile. Il Presidente Peafrini ha poi illustrato l'mportante presenza del volontariato della Protezione Civile nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l'Italia negli ultimi 50 anni: l'alluvione di Firenze del 1966 e i terremoti del Friuli e dell'Irpinia, sopra tutti. Una grande mobilitazione spontanea di cittadini rese chiaro che a mancare non era la solidarietà della gente, ma un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e valorizzarla. Il volontariato di protezione civile unisce, da allora, spinte di natura religiosa e laica e garantisce il diritto a essere soccorso con professionalità anche attraverso la preparazione garantita da specifici corsi organizzati dall'Associazione Protezione Civile. Prof.ssa Gardani
Nessun commento:
Posta un commento