DESTINAZIONE: CINA!
Sabato 1° aprile una delegazione dell’Istituto Don Milani di Montichiari partirà per la Cina. Guidata dalla preside Claudia Covri, la comitiva è formata dall'insegnante Man Lee e da 17 studenti delle classi 4 A e 4 B del liceo linguistico.
I giovani parteciperanno allo scambio culturale con la Beijing Jingshan School, una delle più prestigiose scuole della capitale cinese. Il gruppo rimarrà a Pechino fino a martedì 11 aprile.
I ragazzi verranno ospitati dalle famiglie degli allievi pechinesi, che sono già stati a Montichiari lo scorso ottobre, e frequenteranno una serie di lezioni di lingua cinese, calligrafia e arti marziali.
Oltre a seguire le lezioni e ad approfondire la conoscenza della cultura cinese a stretto contatto con le famiglie ospitanti, gli studenti italiani avranno anche modo di conoscere la capitale e di visitare alcuni famosi monumenti quali la Grande Muraglia, la Città Proibita, il Palazzo d'Estate, il Tempio del Cielo e alcuni simboli della modernità cinese quali il Villaggio Olimpico.
“Con questa iniziativa - sottolinea la preside Claudia Covri - ci confermiamo come scuola leader nei rapporti con la Cina. Nel 2004 siamo stati i primi in provincia a introdurre lo studio del cinese” racconta.
“Da noi l'uso della lingua è immediato, con l'apprendimento a ogni lezione di un numero consistente di vocaboli riproposti continuamente in svariati contesti. Di ogni parola viene presentata la pronuncia con il corretto tono, la trascrizione pinyin, la forma grafica col corretto ordine dei tratti, l'evoluzione grafica del carattere nel suo uso, nonché le curiosità culturali. Inoltre ospitiamo una delle tre Aule Confucio presenti nella regione Lombardia: durante l'anno proponiamo anche corsi monografici dedicati a specifici argomenti, come la calligrafia, il cibo, i dialetti, il tè, la poesia. Per le versatili caratteristiche del piano di studio e la preparazione culturale che offre, il percorso garantisce ai nostri giovani non solo sbocchi a livello universitario in ambito linguistico o letterario, ma anche un inserimento qualificato nel terziario avanzato, settore in cui la conoscenza del cinese diventa sempre più indispensabile”.
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