giovedì 24 marzo 2016

GHEDI: IL CASO DELLA CASCINA SANTA MARIA

GHEDI: I PROPRIETARI DELLA CASCINA SANTA MARIA FANNO SENTIRE LA LORO VOCE 


In queste ultime settimane sono stati davvero in tanti a parlare della cascina Santa Maria di Ghedi, intervenendo in modo più o meno appropriato su una questione che è stata così trasformata in un autentico “caso” per l’intera comunità ghedese. Dopo tante prese di posizione che non hanno esitato ad attribuire alla vicenda contorni strettamente legati alle idee personali, contribuendo a tenere sempre alimentata la discussione, ma anche a diffondere concetti del tutto sbagliati e fuorvianti, anche i proprietari dell’area, sentendosi tirati in ballo a più riprese, hanno deciso di far sentire la loro voce: “Premettiamo innanzitutto – è stato il commento dei proprietari della famiglia Albini – che questo nostro intervento non vuole alimentare il fuoco delle polemiche (che già è divampato più che intenso) e nemmeno rivolgere attacchi a nessuno. E’ comunque doveroso offrire alcune precisazioni, affinché le persone che lo desiderano possano avere in ogni caso un quadro un po’ più preciso della situazione. Il primo punto che vogliamo sottolineare è che la cascina Santa Maria, dal valore storico, è di proprietà privata. Appartiene infatti alla nostra famiglia che sta cercando di gestirla e conservarla ormai da decenni. Questo intento, come è facile capire, richiede però risorse economiche molto importanti. La nostra famiglia nel corso degli anni ha cercato di coinvolgere a più riprese le associazioni del territorio, ma senza ricevere alcun sostegno concreto o che ci fosse qualcuno che si presentasse per condividere questo impegnativo progetto. La nostra idea è sempre stata quella di tutelare e valorizzare un immobile di questo genere, ma bisogna tener presente che questo proposito esige investimenti importanti, che non sono certo a disposizione di tutti. Proprio la volontà di conservare per la comunità di Ghedi questa significativa risorsa, che presenta un preciso valore storico, ma non è soggetta e vincoli, ci ha spinto a ricercare le soluzioni che potessero permetterci di riqualificare il cascinale e rimettere tutto in sicurezza, oltre ad effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria che di volta in volta si rendono necessari”. Una soluzione che prevede di utilizzare una parte dell’area agricola separata (14.000 metri quadrati sui 30.000 totali) per realizzare un supermercato (e non un centro commerciale come qualcuno ha voluto azzardare) e i parcheggi vicini, senza intaccare in alcun modo il parco antistante la cascina: “Questo – confermano i componenti della famiglia Albini – ci è sembrata una valida occasione. Consente infatti di conservare alla comunità di Ghedi un bene come la cascina Santa Maria, non danneggia in alcun modo l’ambiente ed offre un significativo contributo al territorio, visto che favorisce un intervento viabilistico atteso ormai da anni e permette di creare nuovi posti di lavoro (e sappiamo molto bene in periodi come questi quanto sia importante creare nuovi posti di lavoro…). Il progetto, che potrà essere realizzato vendendo una parte dell’area agricola, permetterà di conservare e di riqualificare il cascinale. Verrà rimesso in sicurezza un luogo che adesso non solo rischia di cadere, ma che nello stato attuale costituisce un’area di degrado, che per svariati motivi (sicurezza e decoro in primis) non rappresenta affatto quello che invece è lo storico cascinale che stiamo cercando di portare avanti. Un intervento di questo genere, è bene ripeterlo, consentirà di conservare questo edificio, senza intaccare in alcun modo il suo parco e quanto di storico racchiude. Non vediamo certo questa operazione come una speculazione edilizia, ma, al contrario, come l’unica strada percorribile per permettere a Ghedi e ai ghedesi di conservare Santa Maria. Se ci fosse qualcuno che ha veramente a cuore il cascinale e riesce a prevedere altre soluzioni o vuole prendere in mano la situazione, si faccia pure avanti, noi siamo più che disponibili. Il nostro solo interesse in tutta questa faccenda, del resto, è sempre stata quella di mettere a disposizione un luogo come questo della comunità di Ghedi, come confermano le visite guidate proposte alle scolaresche, ma come evidenziano di volta in volta le varie ipotesi di far diventare sempre di più Santa Maria un punto di ritrovo e di aggregazione per i ghedesi. Purtroppo i diversi progetti abbozzati si sono rivelati troppo onerosi, ma adesso siamo riusciti a trovare questa soluzione che speriamo vivamente non venga compromessa da qualcuno per puri fini propagandistici o politici. E’ chiaro – terminano i proprietari dell’area collocata alle porte di Ghedi - che ognuno deve sempre essere responsabile per le proprie azioni e se da tutte le polemiche di questi giorni dovessero conseguire dei danni, gli autori di queste dichiarazioni saranno chiamati a risponderne per via legale. Anche se preferiamo tenerci ben distanti da discussioni e polemiche troppo accese, non possiamo e non vogliamo permettere che una situazione di questo genere finisca per vanificare tutti i nostri sforzi e privi la cascina Santa Maria dell’unico progetto credibile che è stato avanzato che le permetterebbe di ritrovare il suo originario splendore, quello stesso che fino a poche settimane fa sembrava non interessare nessuno e che, invece, adesso, pare diventato una questione di Stato”.             

                               

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