mercoledì 1 febbraio 2017

BAGNOLO MELLA: ADDIO A GIGI MARINI

GIGI MARINI. IL “COSTRUTTORE” DELLA SOLIDARIETÀ

Il ponte di amore e solidarietà che dall’inizio degli Anni Novanta unisce saldamente Bagnolo al cuore dell’Africa è più vuoto. Gianluigi Marini, per tutti semplicemente Gigi, ha terminato il suo cammino ed ha lasciato più soli gli “Amici delle Missioni”, il gruppo di volontari che proprio grazie a lui sono sorti per rispondere alla richiesta di aiuto lanciata dal missionario bagnolese don Vincenzo Boselli, dall’instancabile suor Rosaria e da tutti i loro confratelli impegnati a portare aiuto e speranza alle popolazioni più povere dell’Africa. Da quegli inizi, forse un po’ causali, di strada ne è stata percorsa davvero tanta e l’idea di mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per aiutare in modo concreto popolazioni costrette a fare i conti ogni giorno con la fame e la miseria si è trasformato in un solido progetto, che ha coinvolto in modo appassionato migliaia di persone. Volontari che hanno sempre avuto il loro preciso punto di riferimento e l’instancabile trascinatore in Gigi Marini, che proprio con la sua tenacia ha saputo allargare questo autentico disegno d’amore dal gruppo iniziale, composto quasi esclusivamente da gente di Bagnolo, sino a comprendere membri di diverse regioni d’Italia, con regioni come Toscana, Lazio e Veneto in prima fila. Nel corso di questo viaggio all’insegna della generosità, partendo dalla voglia di fare degli “Amici delle Missioni”, in Tanzania sono sorti ospedali, dispensari e scuole e le popolazioni del posto hanno cominciato ad apprezzare i loro “amici italiani”. E’ quasi difficile contare le spedizioni che dall’Italia hanno raggiunto l’Africa, portando materiale, viveri e i gruppi dei volontari che si occupavano di realizzare sul luogo le costruzioni che erano state espressamente richieste dai missionari e dalle popolazioni a loro affidate. Un instancabile peregrinare dell’amore che è sempre stato guidato da Gigi, capace con la sua ferrea volontà e la sua splendida capacità di “progettare sogni” di dedicare una parte rilevante della sua vita all’Africa ed ai suoi interminabili bisogni. Sono stati anni intensissimi, che lo hanno visto protagonista nei cantieri allestiti dai volontari a Manyoni, Dodoma e in tutti i luoghi dove serviva un’opera per dare nuove speranze di vita alla gente della Tanzania, ma che, proprio grazie alla sua passione infinita, hanno visto in Gigi l’ideatore di quell’immensa opera d’amore che rimarrà a perenne memoria del suo impegno che è il “Villaggio della Speranza”. Un sogno ad occhi aperti che dall’inizio del 2002 ha cominciato ad occuparsi dei bambini malati e sieropositivi, condannati ad una scomparsa prematura, offrendo loro cure e preparando per loro scuole e strutture nelle quali farli crescere. Il “Villaggio della Speranza” è diventato anno dopo anno il segno della vita che rifiorisce quando tutto sembra perduto, una vera e propria città che oggi accoglie migliaia di ragazzi per i quali ha rappresentato la salvezza. Accanto ai missionari e sempre accompagnato dai volontari del “Progetto Tanzania”, la onlus sorta proprio per realizzare questo grande disegno, Gigi Marini ha avuto la grande forza di “costruire”, lui muratore ed impresario edile di professione, là dove nessuno avrebbe sperato, ha trasformato la richiesta di aiuto ricevuta in un impegno quotidiano per rendere migliore la vita di popolazioni senza speranza. Un esempio, fatto di fatti concreti e senza vuoti proclami, che ha dato un senso forte e prezioso non solo all’esistenza delle popolazioni africane, ma ha reso migliori anche tutti coloro che, pur in minima parte, sono stati contagiati dall’operazione-Tanzania. Pur senza dilungarsi troppo nei ricordi e nei mille aneddoti che lo hanno visto protagonista in terra di missione, cosa che certo Gigi non avrebbe gradito, nel momento in cui tantissime persone si sono strette intorno a lui per l’ultimo saluto terreno, la considerazione più bella che si può aggiungere è semplicemente questa. Gigi Marini con il suo “viaggio d’amore” in terra africana ha contribuito in modo concreto e prezioso a rendere migliore la vita di tante persone costrette a lottare ogni giorno con la fame e la povertà. Nello stesso tempo, però, gli “Amici delle Missioni”, guidati da Gigi come un capitano indomabile, hanno avuto la forza di migliorare l’esistenza di tante persone qui in Italia, volontari che, proprio grazie al loro generoso impegno, hanno potuto scoprire il senso più profondo della vita e la bellezza del dono. Ed è senza dubbio questa la “casa” più bella e più importante che Gigi Marini ha saputo costruire per le tantissime persone che lo hanno conosciuto ed hanno imparato a condividere i suoi sogni senza confini.      




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