martedì 19 luglio 2016

BAGNOLO MELLA: BILANCIO FONDAZIONE FASANI

“FONDAZIONE FASANI”: I DATI CHE CONSENTONO DI FAR PROSEGUIRE IL CAMMINO CON FIDUCIA
                         

Dopo aver preso il via nel luglio del 2011 è giunto al termine il quinquennio del mandato del Consiglio di Amministrazione della “Fondazione Fasani”, ente morale autonomo del quale si fa un gran parlare in questo periodo a Bagnolo Mella. Un argomento di costanti discussioni il cui punto di partenza è legato alle voci che parlano di “una situazione economica ormai gravemente compromessa di una realtà che per le famiglie bagnolesi rappresenta da sempre un sostegno fondamentale”. Pessimismo e polemiche che non trovano affatto riscontro nella relazione di fine mandato che è stata presentata al sindaco Cristina Almici dalla presidente uscente, la professoressa Rita Brunelli, che anzi ha concluso la sua dettagliata analisi: “Al termine del percorso iniziato nel luglio del 2011 abbiamo ripercorso il cammino compiuto partendo dalla situazione iniziale, passando attraverso le scelte, le attività e le iniziative che abbiamo portato avanti sino a comprendere le difficoltà incontrate (di carattere economico-finanziario e relazionale) strada facendo. Siamo comunque riusciti a “navigare” sino a raggiungere risultati che dovrebbero lasciare ben sperare per il futuro”. Un giudizio finale sottolineato con soddisfazione dal sindaco Cristina Almici: “Il cammino è ancora lungo e certo non tutte le difficoltà sono sparite come per incanto, ma mi sembra che i dati, le analisi e, soprattutto, il bilancio che ci sono stati presentati dal Consiglio di Amministrazione uscente rappresentino la risposta più efficace a tutte le voci che sono state diffuse ad arte in merito alla Fondazione Fasani. Non solo non ci sono le premesse per una dolorosa chiusura, ma, al contrario, la situazione è stata tenuta attentamente sotto controllo ed è migliorata costantemente in questi anni pur così difficili a livello generale. E’ una bella riprova pure per la nostra Amministrazione che non ha mai avuto la minima intenzione di lasciar morire un patrimonio per le famiglie bagnolesi come la Fondazione Fasani. Una realtà nella quale abbiamo sempre creduto e che, pur essendo noi esterni e rimarcando la loro piena autonomia, abbiamo sempre cercato di sostenere. Se avessimo voluto lasciar andare il “Fasani” incontro al suo triste destino non avremmo certo stanziato oltre 1.100.000 euro di contributi in questi anni…”. Parole confermate dai numeri che mostrano una strada ancora in salita per la Fondazione Fasani, che però ha mostrato di avere individuato la via giusta da seguire e di avere compiuto passi in avanti verso la desiderata “guarigione”. Un discorso che prende spunto dalla situazione ereditata dall’attuale CDA (composto da tre membri indicati dalla Maggioranza, uno dalla Minoranza e uno dalla Parrocchia che conserva un legame privilegiato con una struttura che da sempre ha avuto il compito di diffondere anche valori religiosi) nel luglio del 2011, quando i debiti risalivano ad oltre 476.000 euro (più di 392.000 euro di mutui e un fido di quasi 85.000) e si registravano passività verso i fornitori per più di 40.000 euro e più di 50.000 euro verso i dipendenti. Una situazione che è stata tenuta sotto controllo in questo quinquennio durante il quale sono cresciuti i servizi erogati e che si chiude con mutui scesi a poco più di 322.000 euro e fidi per quasi 37.500 euro per un debito di 390.113 euro. Nello stesso tempo i debiti con i fornitori sono scesi a 29.500 euro e a 6.200 quelli versi i dipendenti. Dati ai quali bisogna però aggiungere il ruolo che in questi anni l’ente morale bagnolese è riuscito a svolgere: “C’è un aspetto – spiega il sindaco Cristina Almici – che dobbiamo sottolineare. Il “Fasani”, da sempre, ha rappresentato un punto di riferimento per tutte le famiglie bagnolesi per l’erogazione di servizi e per la capacità di educare e diffondere valori. Un ruolo propositivo che negli ultimi anni si stava perdendo. Il CDA che è appena scaduto ha avuto anche l’obiettivo di ritrovare questa identità e di restituire alla comunità di Bagnolo una risorsa preziosa ed efficace in campo educativo, una risorsa capace di trasmettere valori. E’ per questo che il Comune, che è partito destinando al “Fasani” un contributo di 240.000 euro per i primi tre anni, di 190.000 per un anno e poi di 150.000 nell’ultimo anno, oltre ad un intervento specifico di 111.000 euro, ha sempre creduto fermamente in questa realtà. Una realtà che è stata riportata nel cuore della comunità, come evidenzia il rapporto tutto nuovo che è stato instaurato con le famiglie, che ora seguono e vivono la “loro” fondazione come dimostrano le frequenti iniziative colte a sostenere l’ente morale. Il “Fasani”, che conta attualmente sei sezioni di asilo, il nido e quattro aule nella parte pubblica, si è inserito sempre più nel territorio come evidenziano i contatti con il “Capirola”, il “Canossa” e le realtà degli altri paesi. In questo periodo si sono aggiunti servizi ed iniziative come l’Happy School, il mini-grest, ma sono rimaste anche peculiarità come la durata fino alle 18 dell’orario che rivestono grande importanza per tantissime famiglie. Per il futuro – termina il sindaco Almici – il percorso sarà quello di proseguire su questa strada che, grazie ad un minuzioso taglio dei costi e ad una riorganizzazione mirata, ci ha consentito di restituire stabilità all’intero progetto. Vogliamo continuare ad offrire sempre più servizi (corsi di formazione, sportello di ascolto, logopedista, realizzazione del Piano di offerta formativa triennale, attività mirata a sostegno della sicurezza) e a puntare su servizi di qualità, sono queste le linee guida che possono permettere alla Fondazione Fasani di continuare a svolgere quel ruolo del quale Bagnolo non vuole e non può privarsi. Non possono e non devono arrivare ingiustificate polemiche puramente politiche a cancellare tutti gli sforzi fatti in questi anni e a privare le famiglie bagnolesi di un sostegno così importante per l’educazione delle nuove generazioni”.            

   

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