mercoledì 8 aprile 2015

BILANCIO SICUREZZA A GHEDI

Con l’inizio del mese di aprile e la conclusione del primo trimestre del 2015 la Polizia Locale di Ghedi ha tracciato un breve consuntivo dell’attività svolta dall’inizio dell’anno. “L’idea di fare un rapido punto della situazione – spiega il consigliere incaricato di seguire la sicurezza, Luca Mostarda – è derivata dall’importanza fondamentale che l’Amministrazione Comunale attribuisce alla sicurezza e, di conseguenza, al lavoro svolto dalla Polizia Locale per la sua tutela e la prevenzione di possibili fatti illeciti su tutto il territorio. Un impegno costante, che nel corso di questi anni ha generato una proficua collaborazione con la popolazione e che, grazie anche alla tenacia e alla professionalità dei nostri agenti, sta fornendo risultati molto positivi. Proprio come i dati emersi dai primi tre mesi dell’anno ci hanno confermato. E’ ovvio che, vista anche l’importanza di questo settore, non è possibile cullarsi sugli allori né, tanto meno, pensare che il più è stato fatto. Al contrario bisogna avere la consapevolezza che è necessario mantenere sempre molto alta la guardia, anche se i riscontri che possiamo avere sul territorio testimoniano che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta e che bisogna proseguire con tutta la determinazione possibile in questo stesso cammino”. Parole che trovano una eloquente conferma nei dati salienti legati a questo primo trimestre del 2015, tra i quali si pone in particolare evidenza la cifra relativa alle persone non in regola con il permesso di soggiorno individuate sul territorio di Ghedi dagli agenti del comandante Enrico Cavalli. Un dato che, solitamente, gli anni scorsi si attestava intorno alla trentina nel computo totale dei dodici mesi, mentre quest’anno ha fatto registrare una vera e propria impennata, visto che al termine di marzo è già arrivato a quota ventidue. Da segnalare anche la denuncia inflitta ad un cittadino marocchino che “al fine di trarne profitto favoriva la permanenza di tre irregolari in un appartamento che aveva preso in affitto”. Sono state invece quattro le persone denunciate per spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina e hasish). Il tutto a conferma di un lavoro di controllo del territorio davvero assiduo, che ha riservato un’attenzione del tutto particolare ad alcuni luoghi di indubbio rilievo (come il vero e proprio presidio riservato alla stazione ferroviaria, fatto “oggetto” di ben centoventi controlli) da parte della Polizia Locale, che in questo modo ha voluto avere costantemente monitorata la situazione delle persone che sono giunte a Ghedi. Proprio la volontà di conoscere le persone che si trovano sul territorio comunale ha portato all’identificazione di ben 358 in questi primi tre mesi dell’anno. Una fitta rete di “copertura” che ha originato undici sanzioni amministrative per la violazione della normativa sull’immigrazione (la cosiddetta Bossi-Fini) e venti denunce a piede libero per “soggiorno illegale nel territorio dello Stato”. Tra le prerogative del lavoro condotto dalla Polizia Locale di Ghedi nel primo trimestre del 2015 merita poi un posto di assoluto rilievo la singolare attenzione riservata ai luoghi frequentati in modo particolare dai giovani. Dall’Oratorio alla Scuola Media gli agenti del comandante Cavalli hanno mantenuto costantemente alta la guardia con il preciso obiettivo di tutelare e proteggere la sicurezza dei giovani di Ghedi e prevenire il verificarsi di fatti illeciti. Un modo efficace per far sentire sicure le nuove generazioni e fare in modo che autentiche piaghe come il bullismo o lo spaccio di sostanze stupefacenti non abbiano a “minacciare” la loro crescita. “Potremmo citare molti altri dati relativi al lavoro svolto dalla Polizia Locale in questi primi tre mesi dell’anno – conclude lo stesso Mostarda – ma quello che dobbiamo evidenziare è che gli agenti della Polizia Locale, insieme a tutte le altre forze dell’ordine presenti sul nostro territorio, si sono impegnate con grande volontà e competenza per garantire e proteggere la sicurezza e per trasmettere alla nostra comunità una crescente percezione di sicurezza che al giorno d’oggi rappresenta a buon diritto una risorsa fondamentale. Da gennaio a marzo è stato fatto molto, ma l’intenzione è quella di continuare a portare avanti questo progetto, affinché a Ghedi a buon diritto si possa parlare e godere della sicurezza”.                            
       

Nessun commento:

Posta un commento