venerdì 15 maggio 2015

CASTEL MELLA: ASILO POLITICO PER TRE RICHIEDENTI

TRE RICHIEDENTI ASILO ARRIVERANNO AD ONZATO


Tre richiedenti asilo arriveranno nelle prossime settimane a Castel Mella e più precisamente si stabiliranno in un appartamento di proprietà del Comune che si trova ad Onzato. E’ questo il frutto di un accordo maturato tra l’Amministrazione Comunale locale e l’associazione “Adl Zavidovici”, che avrà il compito di gestire dal punto di vista operativo l’intera vicenda. Il tutto, in effetti, ha preso il via dalla decisione del Comune di dare in comodato d’uso gratuito un appartamento di sua proprietà che si trova nella frazione di Onzato e che al momento è inagibile e richiede un preciso intervento di risistemazione. Un’opera che si è impegnata a fare l’Adl Zavidovici, che nei prossimi giorni inizierà i lavori necessari per rendere abitabile l’immobile e poter così ospitare i tre richiedenti asilo. “Vista l’esistenza di questo appartamento inagibile ad Onzato – è stato il commento del sindaco Marco Franzini – abbiamo deciso di rispondere in modo positivo alla richiesta che ci è stata avanzata. Oltre tutto il Comune non dovrà sobbarcarsi alcuna spesa, visto che i lavori di risistemazione del locale sono stati presi in carico interamente dall’associazione “Adl Zavidovici”, senza contare che poi, una volta terminata questa esperienza, l’Amministrazione Comunale di Castel Mella potrà godere nuovamente del pieno possesso di questo appartamento, che nel frattempo sarà stato però risistemato e reso agibile”. Le ragioni alla base di questa scelta vengono spiegate dallo stesso sindaco Franzini: “In questo progetto abbiamo voluto coinvolgere le associazioni locali impegnate direttamente  nel sostegno sociale (Acli, Caritas e AGAPE), affinché questa problematica venga vissuta in modo che anche a livello locale si generi un senso di solidarietà verso persone che, oltre ad essere vittime di guerre e di persecuzioni in patria, rischiano di diventare il capro espiatorio di tanta insoddisfazione diffusa tra noi – e in genere in tutta Europa - a causa della lunga crisi economica e delle trasformazioni sociali in corso. Oltre al dovere di rispondere alle richieste del Governo in merito alla accoglienza di queste persone, questa è l'occasione per la nostra comunità di riscoprire quei valori che forse al giorno d’oggi sono un po' offuscati da rancori ed egoismi generati dall'incertezza e dalle difficoltà del momento. E' l'opportunità per ribadire anche quei valori europei che alcuni a parole vogliono difendere dalle “invasioni”, valori che, però, più che parole e slogan richiedono impegno. Impegno nel salvare persone in mare, impegno nell'accogliere e nell'inserire. L'impegno  più grande è quello di considerare ogni donna e ogni uomo che soffrono e che ci chiedono aiuto secondo il metro della dignità e non secondo il metro del “quanto ci costa” o del colore della pelle o della religione. E questo dovrebbe valere anche nei confronti di chi non arriva con i barconi…”  


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