venerdì 15 maggio 2015

LA QUESTIONE GRU A GHEDI AD UNA SVOLTA

GHEDI: SMONTATA LA GRU DI PALAZZO ARCIONI, LA “QUESTIONE” SI MUOVE


“Eppur si muove!” verrebbe da dire guardando in questi giorni il centro di Ghedi, dove è stata smontata la gru che ormai da alcuni anni era collocata accanto a Palazzo Arcioni ed era il simbolo del fallimento dell’intervento su uno degli immobili storici della piazza di Ghedi. Una figura statica nel cuore della cittadina che rappresentava un difficile problema con il quale l’Amministrazione comunale ha dovuto fare i conti e che ora, finalmente, è stata rimossa. “Anche se per superare i vari ostacoli e gli intoppi burocratici abbiamo dovuto attendere tutti questi anni – sintetizza con soddisfazione il sindaco Lorenzo Borzi – si tratta di un risultato importante. La presenza di questa gru, che appartiene ad un’azienda sottoposta a procedura fallimentare (come la ditta incaricata dei lavori del resto), era uno dei problemi per poter avere l’area libera e a nostra disposizione e poter così portare avanti il nostro lavoro. Adesso potremo far procedere un progetto che è bloccato da troppo tempo”. Una situazione che viene ribadita dal vicesindaco Vittorio Damiani che ha seguito con particolare attenzione lo svolgimento di questo iter sempre ricco di intoppi: “Il fatto che la gru sia stata smontata rappresenta la conferma che la nostra Amministrazione non è rimasta ferma, con le mani in mano e nemmeno ha accettato passivamente di subire la situazione. Al contrario la nostra intenzione è quella di portare a termine questo intervento, un intervento che, a dire il vero, è stato cominciato ancora dall’allora Amministrazione Guarneri e che per la sua complessità e per i suoi costi ingentissimi ha condizionato, condiziona e condizionerà l’attività delle Amministrazioni che sono succedute e che, speriamo, non debbano più occuparsene in futuro. Cosa che vorrebbe dire che questa annosa questione è stata risolta una volta per tutte. In effetti – entra nel dettaglio il geometra Damiani – qualunque iniziativa si voglia perseguire durante il proprio mandato elettorale non può prescindere dal tener conto dell’Arcioni. Gli amministratori devono per forza di cose programmare i loro investimenti e i loro progetti tenendo conto di quest’opera e di quello che richiede il completarla. A livello economico si tratta di un fortissimo condizionamento, reso ancora più pressante dal fatto che si trova in pieno centro e quindi rappresenta una sorta di biglietto da visita incompiuto per la nostra comunità e per chi viene a Ghedi”. Tenendo conto anche delle risorse ridotte a disposizione degli enti locali, in questi anni di crisi perdurante, quale potrà dunque essere il destino di quest’opera? E’ lo stesso vicesindaco a tracciare le linea guida del percorso che si sta pensando di portare avanti: “Come dicevamo prima, l’intenzione è quella di terminare almeno la biblioteca e mettere così a disposizione della nostra comunità una nuova struttura di sicuro rilievo. Per quel che riguarda il teatro e tutto quello che comporta la realizzazione di un’opera tanto ambiziosa (costi sia di realizzazione che di manutenzione in primis), dovremo fare tutte le riflessioni del caso. Si tratta di costruire un quadro dettagliato della situazione e vedere cosa è meglio fare per Ghedi”. Nel frattempo un passo in avanti atteso ormai da diversi anni è stato finalmente compiuto. Le lentezze burocratiche legate al procedimento fallimentare che sta subendo anche l’azienda proprietaria della gru sono state finalmente “scavalcate” ed ora l’area intorno a Palazzo Arcioni è finalmente libera di poter dare il via ad una nuova fase operativa che tutta Ghedi sta aspettando ormai da troppi anni.         


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