venerdì 29 marzo 2013

Dal PerVOI di marzo: musica, Pink Floyd


Musica. 
Compie quarant’anni l’inconfondibile album dei Pink Floyd The Dark Side of the Moon, definito concept perché ricercato, filosofico, impregnato di tematiche profonde come l’alienazione ed il trascorrere del tempo. A quel tempo, ovvero nel 1973, i britannici Floyd erano già una band di successo mondiale, non solo per essere giunta all’ottavo lavoro musicale di successo ma molto spesso anche per uno stile di vita trasandato e very beat. E’ infatti proprio negli anni del sogno collettivo della 'beat generation' che i quattro nascono ed emergono: addirittura partecipano, entrando in scena all’alba quindi a concerto praticamente finito, al 14 Hour Technicolor Dream (Alexandra Palace - London 1967) che ancora non avevano pubblicato nemmeno un disco. A quell’ora, dopo le esibizioni dei big dell’epoca (da Arthur Brown a John Lennon con Yoko, dai Tomorrow ai Soft Machine, dai Alexis Korner ai The Purple Gang), cioè dopo una lunghissima maratona durata 14 ore, gli spettatori erano poco più di mille e veniva offerto loro dei joints fatti di bucce di banana (moda lanciata dalla canzone Mellow Yellow del cantautore scozzese Donovan). I giovanissimi Pink Floyd, sofisticati nelle loro camicette viola, mela e turchese, iniziarono suonando Interstellar Overdrive: chi avrebbe mai immaginato che quei ragazzetti, “illetterati” e alla ricerca sfrenata del lato oscuro delle cose, figli colorati e ribelli dell’Impero Britannico, si sarebbero imposti sulla scena musicale, cavalcandola fino ai giorni nostri? Kristina Bagozzi


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