venerdì 29 marzo 2013

Dal PerVOI di marzo: "ripartire"



RIPARTIRE.
Il voto del 25 febbraio scorso ha consegnato all'Italia un quadro di instabilità, di cui certamente il Paese non ne aveva bisogno. La perdurante crisi economica che attanaglia l'economia non sembra allentare e purtruppo i consumi sono al palo. Cassa integrazione, calo dell'occupazione, difficoltà per i giovani a trovare posti di lavoro sono solo alcuni dei problemi che il nuovo Governo (che prima o poi dovrà vedere la luce) si troverà ad affrontare. E' indubbio che nessuno ha la famosa "bacchetta magica" o una soluzione miracolosa che ridia slancio e ci faccia uscire da questa spirale recessiva. Con molta modestia, provo a dare tre o quattro idee che "potrebbero" servire a rilanciare i consumi, fare aumentare la domanda interna e di conseguenza far lavorare di più le imprese. Prima idea: si devono sbloccare i crediti verso le Pubbliche Amministrazioni delle Aziende, in modo da fornire a quest'ultime quella liquidità di cui hanno estremamente bisogno. Seconda idea: le Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) devono, allentando i vari Patti di Stabilità, poter appaltare lavori di manutenzione e sistemazione delle infrastrutture pubbliche (penso alle scuole, strade, ospedali, ecc.), in modo da far ripartire un settore trainante come quello dell'edilizia e indotto che tanto sta pagando il prezzo della crisi. Ricordo che intorno all'edilizia gravitano decine di attività correlate che, ripartendo, farebbero da volano al sistema. Terzo: una vigorosa sforbiciata alla spesa pubblica improduttiva e cioè quella che non produce i servizi essenziali ma che è una zavorra del nostro Stato: attraverso tagli non lineari bensì mirati, si genererebbe un cospicuo risparmio da destinare alla crescita. Crescita, ed è la quarta ed ultima idea,  che attraverso quei risparmi alla spesa dovrebbe essere destinata ad una miriade di INCENTIVI all'acquisto: penso ad incentivi alle famiglie e alle imprese, che abbracci vari settori. Incentivi per l'acquisto di autovetture, un settore che sta pagando un prezzo altissimo alla crisi. Incentivi all'acquisto di nuove abitazioni con agevolazioni per i mutui, specialmente prima casa e giovani coppie. Incentivi per la ristrutturazione alle abitazioni esistenti, per il rinnovamento degli impianti elettrici, idrici, sanitari, per il riscaldamento delle abitazioni ecc. Incentivi anche per l'acquisto di beni durevoli (elettrodomestici come frigoriferi, lavastoviglie ecc.) in modo da generare un circolo virtuoso di ripresa dei consumi, di crescita e così via. Non saranno le idee del secolo, ma certamente sono un contributo per uscire da una fase stagnante dalla quale tutti vogliamo affrancarci. Giuseppe Taetti

Nessun commento:

Posta un commento