sabato 25 luglio 2015

Bagnolo Mella: esulta il vigile

LA POLIZIA LOCALE DI BAGNOLO ESULTA, LA CORTE D’APPELLO HA DATO RAGIONE ALL’AGENTE


Nelle scorse settimane sull’intricata vicenda ha emesso la sua parola la Corte d’appello ed ora tutta la Polizia Locale di Bagnolo Mella può emettere un bel sospiro di sollievo, cogliendo l’occasione per ribadire a chiare note la propria soddisfazione “perché la giustizia ha fatto il suo corso ed è stata tutelata quella verità nella quale abbiamo sempre creduto”. Una fiducia che, a dire il vero, è stata “scossa” dalla sentenza dello scorso dicembre che aveva assolto la 44enne nigeriana ed aveva condannato al pagamento di 80.000 euro il 48enne agente della Polizia Locale bagnolese che l’aveva accusata. Ritenendo la querela infondata, il Tribunale aveva finito non solo per assolvere la nigeriana, ma aveva pure condannato lo stesso agente al maxi-risarcimento accogliendo e andando ben oltre la richiesta avanzata dalla difesa della donna (che era di 10.000 euro). Sono stati questi i passi in Tribunale di una vicenda che, andando con ordine, si è svolta ormai cinque anni fa a Bagnolo, dove una negoziante nigeriana aveva cercato di opporsi al pignoramento di alcuni mobili da parte del personale della Socov, sostenuto nell’occasione dalla Polizia Locale di Bagnolo. Proprio per cercare di trattenere un frigorifero, la donna era salita sul furgone dei pignoratori dove era entrata “in contatto” (anche calci e pedate oltre ad innumerevoli ingiurie) con l’agente che poi l’accusò di resistenza a pubblico ufficiale. Una querela che proseguì poi d’ufficio il suo corso alla quale ha fatto riscontro l’opposta denuncia avanzata dalla donna per abuso d’ufficio che ha così dato vita ad una vicenda giudiziaria davvero complessa durante la quale il Tribunale ha completamente ribaltato la sua posizione, giungendo dapprima ad assolvere la donna e a condannare l’agente al cospicuo risarcimento, salvo poi tornare sui suoi passi e maturare la decisione di condannare la 44enne nigeriana a quattro mesi e di annullare il risarcimento inflitto all’agente in considerazione che la sua non era affatto “una querela infondata o fondata su colpa grave”. In mezzo a queste due opposte sentenze mesi di intenso lavoro con i legali e di grande ansia che aveva coinvolto una vicenda che era balzata con decisione al centro dell’attenzione di tutta la comunità bagnolese e non solo. A questo punto, dopo la sentenza della Corte d’appello che ha condotto al suo traguardo definitivo l’episodio, è doveroso registrare la soddisfazione della Polizia Locale, ma più in generale di tutti i bagnolesi che hanno visto confermare il corretto comportamento dell’agente coinvolto in questa intricata vicenda. Un episodio che, come ha commentato pure l’Amministrazione Comunale, non ha mai fatto venir meno la fiducia nell’operato degli agenti della Polizia Locale, che ora, dopo questa vittoria della giustizia, hanno davvero un valido motivo in più per continuare a portare avanti con tutta la professionalità e la disponibilità ampiamente riconosciute il proprio servizio a sostegno della sicurezza del territorio e dei cittadini bagnoli   


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